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Personale hotel e ristoranti introvabile? Le macchine da caffè automatiche possono essere d'aiuto.

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Non si tratta più di chiacchiere da bar e, anche se fosse, sarebbe difficile trovare qualcuno con cui scambiarle, dall’altra parte del bancone! Sì, perché l’effetto Pandemia è stato devastante per il settore turistico-alberghiero: prima le chiusure, poi le aperture a singhiozzo e ora, tantissimi clienti, ma difficoltà a trovare camerieri e cuochi. Analizziamo l’entità e le cause di questo problema e scopriamo perché le macchine self service per le bevande calde possono essere una soluzione per alcune realtà ricettive.

Indice dei contenuti

A.A.A. Cercasi cuochi e personale di sala.

personale di sala hotel
Dopo la Pandemia, il settore “alloggio e ristorazione” ha registrato 22mila imprese in meno, con una perdita in posti di lavoro pari a 514 mila unità. Sì, perché molti imprenditori non hanno retto al balletto di continue aperture e chiusure ma, appena è stato possibile, i clienti sono tornati numerosi, forse ancora più di prima. Così, le attività eroiche che hanno superato il lockdown, il distanziamento, la zona rossa, la mascherina ed il Green Pass, ora avrebbero tanto bisogno di soddisfare la grande domanda e aumentare il fatturato, ma non possono farlo senza camerieri, cuochi e aiuto cuochi, che sembrano davvero essere scomparsi dal mercato. L’allarme arriva dai principali chef italiani, stellati e non, che affermano di essere costretti a rifiutare molte prenotazioni, consapevoli di non poter contare su una brigata completa. Ecco 5 ragioni che stanno alla base di questo fenomeno.

1. In molti hanno cambiato settore.

I periodi di chiusura e riapertura sono stati deleteri per ristoranti e hotel i quali, spesso, hanno cercato di assolvere il poco lavoro con personale ristretto. Molti dipendenti sono rimasti appesi ad un filo, aspettando la chiamata dell’ultimo minuto che, spesso, non è nemmeno arrivata. Un lusso, quello di lavorare a singhiozzo che in pochi si possono concedere e, così, con ristoranti e alberghi chiusi o in balia dell’ultimo Decreto Legge, molte risorse si sono messe alla ricerca di un lavoro in settori diversi. Risultato? Molte persone lo hanno trovato e, magari, ne hanno apprezzato la maggior regolarità degli orari e la migliore qualità di vita offerta, anche in termini di tempo libero da passare con la famiglia.

2. Molti ragazzi sono tornati a casa.

Soprattutto per il personale di sala, il binomio studente – lavoro al bar – o al – ristorante – è sempre stato molto stretto. Tra studenti del settore alberghiero e quelli iscritti ad altri percorsi formativi, per cui il lavoro di cameriere era un modo per mantenersi, magari perché fuori sede, gli studenti lavoratori sono sempre stati uno zoccolo duro tra il personale di sala e di cucina. Purtroppo, questo idillio è stato spezzato dalla Pandemia che, con le università chiuse, ha riportato i ragazzi nelle proprie città e case di famiglia, dunque, senza più bisogno di lavorare per pagare l’affitto. Un altro durissimo colpo, questo, che ha decimato l’offerta di lavoro nel settore alberghiero.

3. Il sussidio di disoccupazione fa preferire i lavori stagionali.

Molti chef hanno percepito la preferenza dei giovani verso i lavori stagionali, a scapito di quelli stabili in città. Questo perché, con pochi mesi di lavoro, si ha poi diritto al sussidio di disoccupazione che non è poi di molto inferiore rispetto ad uno stipendio come cameriere o aiuto cuoco. Questa è una stortura del sistema molto importante che impedisce ai ristoranti aperti tutto l’anno di mantenere basso il turn over e poter raggiungere i propri obiettivi di business.

4. L'eliminazione dei voucher.

I voucher dell’INPS, per molti anni, hanno permesso di gestire i picchi di lavoro in ristoranti e alberghi. Non si tratta di picchi stagionali, ma, magari, solo settimanali i giornalieri. Il pagamento con voucher era equo e semplice ma, purtroppo, si tratta di una possibilità non più percorribile che non è stata sostituita da alternative altrettanto facili da gestire.

5. La sfiducia nel futuro.

Come fanno notare molti dei migliori chef stellati italiani, fino a qualche anno fa, i ragazzi erano disposti a fare stage gratuiti pur di poter lavorare al loro fianco. Lo facevano perché consapevoli che i sacrifici estremi, fatti per qualche anno, sarebbero stati la base inevitabile per imparare un mestiere e aprire il proprio ristorante dopo qualche anno. Oggi, purtroppo, anche ottenere un finanziamento è un miraggio e, dunque, imparare un lavoro, lavorando gratis e con turni massacranti non è più un investimento interessante.

Le possibili soluzioni al problema.

Un problema come quello della crisi di personale nel settore alberghiero merita soluzioni di tipo strutturale che guardino al lungo periodo. In attesa di queste decisioni, le strutture ricettive possono alleviare il problema introducendo in modo strategico i distributori self-service di bevande calde e fredde: una soluzione pratica ed elegante.

Scelte di Governo

È evidente come una situazione così complicata richieda di essere risolta con interventi del Governo, pena il rischio di enormi perdite nel settore alberghiero e di danni inimmaginabili per il turismo. Nuove leggi sul lavoro, come ad esempio la reintroduzione dei voucher, sono auspicabili ed urgenti.

Scuole migliori

Il cambiamento, però, come avviene in molti settori, parte dalla formazione. Il percorso di chi si prepara a lavorare nel settore ricettivo deve essere un continuo, dalla scuola alberghiera, pensata più come un liceo, all’università, fino agli stage retribuiti dalle istituzioni, per imparare un lavoro senza essere sfruttati.

La caffetteria self-service: una soluzione per l'albergo, l'agriturismo e il B&B.

Il personale è introvabile, in questo periodo, ma a dire il vero, per sua natura, è sempre “imprevedibile”. La componente umana, nel lavoro è indispensabile, ma bisogna mettere in conto che i dipendenti possono ammalarsi all’improvviso, non essere in forma o, come in questo periodo, essere irreperibili. Dunque, se alcune mansioni possono essere delegate al servizio automatico, perché non approfittarne? 

Le macchine da caffè professionali self-service sono l’ideale per la colazione degli ospiti per hotel e altre strutture ricettive di grandi o piccole dimensioni, perché assicurano l’alta qualità delle bevande erogate e aggiungono eleganza alla sala colazioni. Non solo: gli hotel che offrono pranzi e cene a buffet, possono delegare ai distributori automatici anche il servizio di erogazione d’acqua durante tutti i pasti.
Con caffè, cappuccini, latte, cioccolata, succhi di frutta e molto altro serviti dai distributori automatici, il personale di sala potrà dedicarsi a mansioni in cui la componente umana è indispensabile e non sarà una tragedia se, per un po’, i camerieri saranno ancora irreperibili.

Macchine da caffè self-service, ecco tre soluzioni...

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Distributori self-service per succhi di frutta e acqua, ecco tre soluzioni...

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